Altair svoltò verso un vicolo che però sapevo che non era molto frequentato, sopratutto per strane leggende. Forse dava più nell'occhio un vicolo come quello piuttosto che il negozio che dicevo io, ma decisi di non dire nulla.
Vidi Altair fermarsi a metà del vicolo. Feci per chiedergli cosa stesse facendo, quando schiacciò dei mattoni come se fossero dei tasti.
Nel giro di poco tempo si aprì un varco sotto di noi e scivolammo verso il nero più totale, su di uno scivolo.
Subito urlai per lo spavento e la cosa non andava bene.
Non dovevo spaventarmi, era un sentimento troppo forte e sopratutto primordiale, infatti sentii subito la Sua voce nella testa.
Fortunatamente lo scivolo si interruppe e io finii a terra non sapendo che sarebbe finito così presto.
"Sei impazzito? Non farlo mai più!" sbottai, non appena vidi che già la mia mano si era riempita di squame.
Me la portai immediatamente alla tasca e cercai di rilassarmi. Dato che lo spavento era durato poco, riuscii a controllarla e non successe il peggio.
"Devi avvertirmi sempre di tutto, non prendermi mai di sorpresa o risvegli... l'altra..." dissi finendo con più incertezza.
Infatti distolsi subito lo sguardo da lui quando dissi "altra" e mi alzai togliendomi la polvere dai jeans.
Cercai subito i sacchi della spesa, che avevo lasciato andare per lo spavento e mi accorsi che si erano rovesciati e tutti i loro contenuti si erano dispersi.
"Humpf.. bene" dissi per poi iniziare a raccoglierla.
"Spero solo che ne valga la pe..." non finii la frase perché mi accorsi dov'ero.
Ero praticamente in un enorme salone stile '900... colma delle più belle opere d'arte. Un pianoforte a corda con sopra un candelabro e un lampadario ricchissimo...
Camminai nella sala, meravigliata, per poi andare verso un quadro che riconobbi essere "i coniugi Arnolfini".
"Oh mio Dio! Ma è autentico?" domanda stupida in realtà perché certamente non poteva esserlo... ma era così fatto bene che la domanda mi sembrò lecita.
Mi guardai nuovamente attorno.
Statue, macchine da cinepresa.. tutti oggetti... antichissimi... ma meravigliosi!
Mi guardai ancora in giro per poi intravedere una porta in legno semi aperta e da li filtrava una luce artificiale... sembrava la luce di un computer...
Dedussi che da quella porta finiva il lato artistico ed iniziava il lato tecnologico e scientifico di Altair.