Oh Kasei Kasei, perchè sei tu Kasei?

Pov. Kasei

Kasei inarcò un sopracciglio scettico da sotto agli occhiali da sole. Drake era gentile, ma forse non aveva tenuto presente che Kasei non aveva bisogno di qualcuno che lo accompagnasse perché non sapeva raggiungere il centro città, ma perché aveva paura di incontrare Matt stradafacendo. Oltretutto quella giornata era stata veramente stressante e piena di colpi di scena, almeno per Kasei, che di colpi di scena doveva almeno intendersene.
Drake aveva assunto le sembianze di un ragazzo veramente carino e fu difficile per Kasei non farsi sfuggire qualche complimento, la sua natura Bisex si faceva sentire anche dopo la morte.
"Grazie Drake, io ci sono nato in questa città comunque. " Rise avvicinandosi a Drake e togliendosi sia gli occhiali da sole che il cappuccio.
"Non pensare male, ma mi piacerebbe se ci rivedessimo, da amici. Sai, ormai la mia vita è stata cancellata dai tabulati e non ho più nessuno, mi piacerebbe rifarmi." Disse portandosi le mani nelle tasche della felpa e facendo ondeggiare la spalle.

Kasei sorrise, fortuna che Drake era una persona come si deve, malgrado il suo aspetto truce e leggermente inquietante.
Sospirò sollevato inclinando il capo e sorridendo al nuovo amico, durante il tragitto non avevano trovato alcun ostacolo e di Matt non si era vista l'ombra, il che lo fece stare decisamente bene, ma solo fino al momento in cui si voltò per entrare in ospedale.
Una fitta tremendamente profonda gli trapassò il petto facendolo accasciare atterra...quella fitta gli aveva procurato lo stesso dolore della prima coltellata di Matt la notte in cui venne ucciso da quest'ultimo e addirittura nello stesso punto.
Kasei cominciò a diventare paranoico, ansimante e preoccupato. Iniziò a guardarsi attorno con fare turbato, avvertiva in lontananza i clangori delle catene e una vocina cantilenante che vociava qualcosa al ritmo di una qualche melodia macabra.
"Ti troverò, ti troverò, Kasei, amore mio!
Dovunque tu sia, io ti troverò
ti farò mio, mio, mio per sempre.
Kasei unica stella
Kasei mia dolce parte di cuore...
diventa mio o il tuo corpo muore."

Pov. Kaler.

Lo sentiva, forte e chiaro, come il richiamo delle tenebre di Abyss. La sua ossessione era più vicina, più forte e nitida nella sua mente malata. Lo chiamava a se pronunciando il suo nome, generando il sui profumo facendoglielo esplodere nelle narici e attirandolo alla fonte con un filo conduttore. Ogni cosa era divenuta "Kasei" ogni cosa gli ricordava lui e ogni uomo portava il suo nome.
Giunse nuovamente all'ospedale che era come nuovo, Kaler fece una smorfia nel vedere che l'incendio appiccato qualche mese prima non aveva causato molti danni.
Si fermò ad osservare la scena, cercando con zelo la fonte del richiamo di Kasei e infine lo vide, un ragazzo che si stava tirando su il cappuccio della felpa rossa! Era tremendamente simile a lui, ma la sua esperienza gli aveva insegnato che molti farabutti si stavano spacciando per Kasei con il solo intento di prenderlo in giro! Kaler strinse i pungi e si preparò ad una nuova delusione, sicuro che mai avrebbe incontrato il suo Kasei un'altra volta.

Pov Kasei.

Kasei obbedì subito a Drake senza vedere cosa stesse succedendo, sentiva solo la melodia di Matt risuonargli nelle orecchie, subito avvertì che una nuova figura era giunta nello spiazzo davanti all'ospedale e non osò voltarsi per scoprire di chi si trattasse, faceva già fatica ad avvalorare le sue ansie, tantomeno a convalidarle con più certezza.
"E così siete sempre a divertirvi voi cani randagi, eh?!" Nel sentire quella voce, il corpo di Kasei divenne un agglomerato di sudore ghiacciato e tremiti . Matt! Matt era lì! Non lo aveva riconosciuto forse...
"Tu! Biondo! Non so chi tu sia! Ma smetti di proteggere quel falso Kasei!" Esclamò la voce di Matt. Falso? Nel cuore di Kasei si aprì subito una voragine di speranza, era così pazzo da pensare che in giro ci fossero dei falsi di lui? Non gli restava che giocare su quel piano, ma se solo avesse avuto la forza di alzarsi e reagire, la forza di muoversi per fuggire o chiedere aiuto, nulla, la paura lo bloccava, lo teneva incatenato al terreno e fermo nella sua posizione.

Pov. Kaler.

Cosa!? Quel maledetto biondino stava cercando di curare Kasei!? La mente di Kaler cavalcò in sella alla follia traendo subito le più sbagliate delle conclusioni.
Fece uno sbagliatissimo connubio di idee e immagini, pensando che Kasei e il biondino si erano messi assieme e cercavano di nascondersi da lui appunto per quel motivo.
"AH! ALLORA è COSì!? COME TI PERMETTI!? SOLO IO POSSO PRENDERMI CURA DI KASEI! MALEDETTO LADRO DI FIDANZATI!"
Esclamò il ragazzo emo sbattendo capricciosamente un piede per terra, abbassò il capo una volta finita la sfuriata e cominciò ad osservare l'asfalto con fare perso.
"Devono pagare...quei maledetti...Matt...fagliela pagare, lui ha preso ciò che è tuo...tuo...tuo...ciò che è nostro...Nostro? Si! Nostro..nostro..nostro...mio."

Alzò lentamente lo sguardo divenuto perso e spiritato, puntato sul biondino, e un'insana vena di follia omicida gli oltrepassò la pupilla facendola scintillare con crudele ilarità.
"FACCIAMOGLIELA PAGARE ALLORA! FACCIAMOGLI DEL MALE! TANTO MALE!" Urlò fuori di se scoppiando in una risata isterica e senza controllo, mentre il suo corpo veniva incorniciato da una densa aura nera che si gettò subito sul biondino, fluttuando nel vento.
Pov. Kasei.

No, non andava! La tattica di Drake aveva preso una brutta piega e Kasei cominciò a sentirsi ancora peggio. Bloccato dalla paura non osò muoversi di un centimetro mentre Drake cercava di convincere Matt, senza persuaderlo dal pensare che magari anche quel Kasei era un falso, ma forse era meglio così, dato che probabilmente avrebbe cercato di ucciderlo subito.
Kasei si portò una mano alla fronte, ormai madida di sudore, quando sentì la prima frase di Matt...tutto attorno a lui si fece nebbioso e offuscato, l'ambiente era divenuto una sola ombra circolare e il suo stomaco si era appesantito parecchio...possibile che la presenza di Matt gli provocasse tutte quelle reazioni strane e dolorose?
Kasei stava per cadere atterra preso da uno svenimento, ma quando avvertì l'aura di Matt minacciare Drake, il suo corpo reagì di scatto e si alzò.
Un lampo azzurrino si frappose tra la nebbia nera di Matt e Drake, nullificando l'attacco del ragazzo psicopatico.
Kasei cominciò a sentirsi molto meglio, fisicamente. L'ambiente tornò alla sua luce naturale e il suo cuore cominciò a battere con regolarità, non sapeva nemmeno come aveva fatto, però li, dove prima c'era il lampo azzurro, si ergeva uno scudo celeste e radioso, dalla forma circolare, che comprendeva un'ampio raggio di difesa...era stato lui!? Lui aveva protetto Drake dal colpo di Matt? Stupore e meraviglia presero il posto della paura e dell'ansia mentre il ragazzo osservava Drake stupefatto.

Pov Kasei.

Di cosa stava parlando Drake? Uno di loro? Quindi anche quelle ragazze di prima avevano altri poteri! Cosa era ? Una setta? Un gruppo di Eroi ribelli?
Kasei non ci stava capendo più nulla, si portò la mano alla testa togliendosi il cappuccio, liberando i ciuffi scarmigliati che gli ricaddero sul volto con il solito fare disinvolto.
Si voltò verso Matt, tornando subito a guardare Kasei, non aveva ancora incontrato il suo sguardo e sentiva di non volerlo fare, malgrado qualcosa lo costringesse a tenerlo sotto controllo con la coda dell'occhio.
Si mise dietro a Drake mentre lo scudo azzurrino scompariva, come dissolto nel vento, in una polverina bluastra.
"O...ok. Ma non ucciderlo subito, voglio riuscire a parlarci prima. " Sospirò prima di voltarsi dall'altra parte.

Pov Kaler.

La sua nebbia venne fermata da un lampo azzurrino che mise alla luce una strana barriera.
Il biondo era scomparso, e al suo posto, davanti a Kasei, c'era un tizio sconosciuto col volto coperto da un cappuccio. Kaler strinse nuovamente i pugni mentre Kasei si toglieva il cappuccio, esibendo i suoi bellissimi capelli dal color dell'ebano. Kaler si portò una mano alla bocca, il labbro inferiore fremeva febbrilmente e una piccola lacrima stava per liberarsi dai suoi occhi.
Kasei, era veramente Kasei! In definitiva si era completamente lasciato andare a quell'idea! La barriera azzurrina scomparve, lasciando che Kaler vedesse gli occhi dorati di Kasei, prima che questo si voltasse dall'altra parte.
"KASEI! KASEI! SEI PROPRIO TU! KASEI VOLTATI E GUARDAMI TI PREGO!" Esclamò Matt fuori di se dalla gioia, scattando in avanti, come se non ci fosse Drake di mezzo, l'unica cosa che vedeva era Kasei.

Kaler andò a sbattere rovinosamente contro alla rete di tentacoli, all'inizio non capì cosa stesse accadendo, ma poi fece nuovamente il suo solito calcolo errato. Kasei si era fatto un Arem di protettori guerrieri! Sentì la rabbia montargli nel petto e invadergli la mente. Come osava quello sconosciuto pretendere di avere il SUO Kasei!
Kaler fece un balzo all'indietro richiamando a se un turbine di catene dalla punta affilata che sradicarono completamente i tentacoli da terra, poi, mentre le catene vorticavano in alto, si aggrappò ad una di esse fiondandosi in alto e, utilizzando i tanti anni di danza classica che aveva alle spalle, fece un salto carpiato molto elegante, facendo turbinare la veste, per far scattare nuovamente le catene che uscirono dalla sua stessa ombra proiettata sul terreno, affianco a Drake.
Doveva raggiungere Kasei a tutti i costi! Nessuno glie lo avrebbe impedito! Nemmeno quello sconosciuto incappucciato.

Kaler venne afferrato rapidamente dal ragazzo che aveva le braccia da polpo nero, almeno così le vedeva lui. Anche un'altra figura aveva fatto la sua entrata in scena, ma Kaler non la notò, non notava nemmeno che era a qualche centimetro di distanza dal terreno e che era tenuto sollevato da qualcuno di particolarmente pericoloso, l'unica cosa che vedeva era Kasei.
Lo continuava a fissare con insistenza, come se cercasse di avvicinarsi a lui con lo sguardo e, senza distoglierlo minimamente da ciò che stava contemplando, afferrò la fronte di Drake con una mano cominciando a rilasciare l'aura di sofferenza, generando attorno alla circonferenza del suo capo la sensazione di tre coltelli affilati e roventi che lacerano la carne e bruciano la nuca.
In tutto questo continuava a fissare Kasei come se non esistesse null'altro, il suo corpo stava agendo secondo una misteriosa volontà, lasciando vuoto il suo sguardo e algida la sua espressione.