| POV: Katashi Matsumoto
Stava per posare la valigetta a terra, ma si arrestò. Si rialzò, voltandosi verso l'entrata. Damon Stark. Provava un profondo rispetto per il signor Stark, dopotutto era lui che gli aveva permesso di applicarsi come scienziato e ricercatore senza quegli stupidi limiti ed i freni imposti dalla società. Ed era proprio lì, ad osservare il suo allenamento, il frutto di tutti i suoi sforzi scientifici, pratici e teoretici. Non poteva deluderlo. Le lastre e la porta d'ingresso alla sala erano le uniche parti che non presentavano i pannelli luminosi, quindi Damon poteva assistere solo in parte al suo allenamento. Uno schermo di medie dimensioni si alzò da un'apertura vicino alla porta, dalla parte di Stark, per poi inclinarsi per obliquo. In questo modo, grazie a quello schermo, Avrebbe potuto monitorare la sessione d'allenamento grazie alle varie telecamere nella stanza. Non disse una parola, non si sarebbe udito niente comunque. Piuttosto si limitò ad un lieve ma rispettoso inchino verso la sua direzione, guardandolo negli occhi. Lo faceva solo con persone che rispettava profondamente, sebbene le sue origini gli imponessero quel saluto anche in altre diverse occasioni. Non perse altro tempo. "Computer! Avvio sequenza d'addestramento numero tredici!" Esclamò mentre la valigetta si apriva nuovamente, assemblando l'armatura intorno al suo corpo. La sequenza d'addestramento numero tredici era una piccola ma efficace simulazione: ricreando un ambiente pseudo-urbano, simulava una situazione di "caccia al mutante" con i mutanti già in stato d'allerta. Dunque, alcuni pannelli del pavimento si innalzarono per ricreare un ambiente pseudo-cittadino. Delle sagome, stavolta più definite, si formarono sparpagliatamente. Una ricalcava le sembianze di Chris Baskerville. "Caricamento sequenza d'addestramento numero tredici completata. Obiettivo di missione: catturare e/o rendere inermi tutti i mutanti nella zona; catturare e/o eliminare il mutante e obiettivo primario "Chris Baskerville". Inizio simulazione tra cinque, quattro, tre, due, uno." Chris Baskerville era forse il mutante di cui avevano più informazioni a riguardo. La trasformazione del suo braccio destro in una lama era cosa ormai nota a quasi tutti i membri Apeiron, ma per quanto riguardava il suo controllo sulle forze intermolecolari della materia si brancolava ancora nel buio. La simulazione sarebbe stata quindi meno realistica di quanto non avesse voluto Katashi. Cominciò con l'appiattirsi verso una parete. Le sagome emettevano un suono continuo dalla frequenza bassa, non molto intenso, a causa dell'energia utilizzata per generarle. Però Katashi riusciva solo ad udire un brusio confuso. Dunque vicino a lui vi era più di una sagoma e non era escluso che proprio una di queste fosse quella di Chris. Dopo aver fatto calcolare al computer la distanza dalla parete alla sua sinistra e l'energia che ci sarebbe voluta, Katashi creò grazie al dispositivo sull'avambraccio un ologramma verso il vicolo tra i due muri. Sopraggiunse molto rapidamente una sagoma che sferrò un pugno nella direzione dell'ologramma, trapassandolo. Un mutante super veloce, dunque. Katashi lanciò una corda di plasma laser verso il mutante, che puntualmente la schivò, scattando poi verso Katashi. Ma non appena la ebbe schivata, l'etremità del laccio generato dal dispositivo venne richiamata dallo strumento sull'altro braccio, finendo per raggiungere Katashi prima del mutante. La sagomà si divise a metà per poi dissolversi. Udiva ancora un brusio, probabilmente un'altro manichino stava per arrivare.
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